lunedì 30 luglio 2012

Milazzo: una città ricca di storia di cui il Castello è la prova più eclatante.


Milazzo: una città ricca di storia di cui il Castello è la prova più eclatante.
 Ci  sembrava doveroso buttare due righe su Milazzo, la mia terra, già decantata dagli Antichi come la Terra dove il Dio Sole pascolava gli armenti; si tratta di una città bellissima, celebrata come "Aurea Chersoneso", cioè la Penisola Aurea, perla del Tirreno, terra celebrata dall' epopea come patria del gigante Polifemo e sede della Spelonca eccelsa, dove Odissèos approda nel suo peregrinare... ( Milazzo: vedi i personaggi milazzesi da webA Calipso ed al nostro mare Un tesoro in fondo al mare)
 Milazzo, dicevamo, è una Penisola che si protende nel mare, situata nella Sicilia Nord-Orientale, porto di imbarco per le Eolie e meta di un turismo d’èlite che va alla ricerca della cultura, terra che va senz'altro visitata. Certamente è una bella donna ma non sappiamo se sposata ad un buon marito!
 Cenni storici. -Milazzo nel "quaternario" non c’era, ma verso il 400.000 a.C. il promontorio emerse, come per incanto, dal mare, proprio come la Dea Afrodite, a seguito pare di movimenti tellurici, fino a raggiungere l’elevazione di 88 mt dal livello delle acque.
 La Piana si formò intorno al 140.000 a.C. . L’uomo compare a Milazzo nel 4.500 a.C.; è un uomo evoluto, che sa navigare ed abita al Capo, all’estrema punta del Promontorio; acquista ossidiana a Lipari e fabbrica utensili. Altri insediamenti umani si ebbero nell’area del Castello e della Piana, ma qui inondazioni tra il 3.500 ed il 2.500 spazzarono tutto.
 Necropoli di Mylae Milazzo, tra archeologia e fonti storiche
 A Vaccarella, invece,si sono ritrovati resti di una Civiltà del Bronzo, datata 1850 a.C. e così pure altri resti ancora sotto il Castello, dove le civiltà di allora umavano i cadaveri in pythos, cioè grandi vasi, su cui ponevano una protezione di muratura. Nell’età del ferro compaiono i Siculi, che bruciano i morti e pongono le loro ceneri in recipienti di terracotta. Essi riescono a commerciare perfino con la Grecia, da dove importano vasi che si trovano ancora nelle loro necropoli. Ma nel VI secolo le popolazioni greche di Messina, dopo Rometta e Monforte invadono Milazzo e la trasformano in una loro fortezza. Milazzo, dopo questo disastro non si solleva più fino a quando non giungono da noi gli Arabi.
 Nel periodo della dominazione Romana i Milazzesi, facendo parte della città stato di Messina, godono dei diritti politici di Cittadini Romani e quindi sono esenti dal pagamento della decima. Si ricorda, nelle acque di Milazzo, davanti all’attuale Raffineria, la battaglia navale di Caio Duilio quando l'ammiraglio sconfisse i Cartaginesi . E successivamente Marco Agrippa vinse in aspra battaglia la flotta di Sesto Pompeo.
 Nel periodo Arabo si rammenta di un’altra battaglia tra Arabi e Bizantini, dopodicchè gli Arabi si stanziarono a Milazzo definitivamente ed edificarono il Castello, che comprendeva il Maschio col suo grande torrione ed otto torri.
 Nel periodo di dominazione Normanna il Castello venne modificato da Riccardo Lentini e tenuto in buone condizioni, come da un documento di Federico II di Svevia. Nel periodo aragonese, sotto Giacomo e Federico II d’Aragona Milazzo fu la sede dei due Sovrani a governarla. In questo periodo si racconta di un Parco meraviglioso, quello di Re Giacomo (speriamo che venga ricostruito per dar modo ai milazzesi di respirare un pò di aria buona e godere della frescura degli alberi!) . Di palo in frasca nel 1456 il Castello venne fortificato con la Cinta di Mura Spagnola.
 Infine nel periodo Garibaldino si ebbe la battaglia di Milazzo tra Garibaldi ed i Borboni, comandati dal generale Bosco. Da qui i Borboni persero la Sicilia e Milazzo.La battaglia di Garibaldi a Milazzo: la figura dell'eroe Alessandro Pizzoli
 Milazzo è anche una terra di Santi, oltre che di poeti e Navigatori! Si trovano a Milazzo le Chiese del (video) SS. Crocefisso, di S. Papino, con il Crocefisso miracoloso di Frate Umìle da Pietralia, che lacrimò il 15 Aprile del 1798; del Miracolo della lacrimazione esistono documenti notarili depositati; testimoni del fatto furono il Cap. Comandante del corpo di Artiglieria, il sig. Francesco Catanzaro, Regio Proconservatore, il Regio Barone Giovanbattista Lucifero ed altri.... Il racconto dell'evento soprannaturale viene riportato dall'arciprete di Milazzo, Pietro Pellegrino, in un "consulto" datato 23.6.1978 e riportato nel volumetto "La lacrimazione del SS.Crocifisso di S.Papino nel secondo centenario", curato dal prof. Antonino Micale. La storia vuole che da tre mesi a Milazzo vi fosse siccità, per cui i fedeli si rivolsero all'Altissimo, impetrando il dono della pioggia. In tale occasione il Crocefisso Miracoloso di S.Papino, di cui alla foto, accordò la grazia agognata...."Appena fu rimosso dal sacro parate comparve subito il prodigio con essersi turbato l'aere.." ..e ancora: " nell'ora vespertina tutti i presenti videro bagnarsi con lacrime l'occhio destro".
 S.Francesco di Paola, storia dei miracoli milazzesi Inoltre visse ed operò a Milazzo S.Francesco di Paola, famoso per la sua bontà, umiltà e zelo e per la sua fede nel Signore che gli consentì di operare il Miracolo del passaggio dello Stretto di Messina solcando le onde turbolente del mare sul suo stesso mantello, in compagnia di un fraticello di origine milazzese, un certo fra' Maiorana. La festa di S.Francesco, protettore della Gente di Mare, è molto sentita da noi e si celebra la prima domenica di Maggio; a questa segue la Festa della "Berrettella", nella quale una reliquia del Santo (il copricapo) è portata in pellegrinaggio sulle acque del mare antistante il promontorio (vedi foto).
 Ancora la tradizione vuole che in una grotta, sita nella pittoresca scogliera della Baia del Capo di Milazzo, visse in preghiera e meditazione S.Antonio da Padova. La grotta è stupenda ed è visitabile, scendendo da una scalinata panoramica nella scogliera del Capo; la festa del Santo si celebra tutti gli anni il 13 Giugno, e durante la notte tra il 12 ed il 13, i pellegrini, per devozione, giungono a piedi fino alla grotta, proveniendo da tutta la provincia di Messina. Si dice che il Santo benedica le ragazze nubili, che così trovano marito (!) (aspettiamo, dunque, le zitelle a Milazzo!). Ricordiamo, infine, la festa di S.Stefano Protomartire, Patrono di Milazzo: la tradizione,infatti, vuole che il Santo fosse martirizzato per lapidazione e che una sua reliquia sia stata trovata a Milazzo e custodita presso la Chiesa Madre, in Milazzo.

 La storia sfortuna della bella baronessa Eleonora Baele.
 Il tempo ha intrecciato leggende e favole mitologiche attorno a Milazzo... Si narra dell'esistenza di una bella e sfortunata fanciulla, una tale Elena Baele, di nobile Casato, vissuta nelle terre del Capo di Milazzo, presso la Baronia, tra i poderi degli ulivi antichi e le scogliere a picco sul mare. La poverina si era perdutamente innamorata del figlio del campiere, che lavorava alle dipendenze del padre... i due giovani si amavano in segreto ed insieme, essendo due cavallerizzi provetti, facevano lunghe passeggiate tra le splendide scogliere del Capo, là dove Milazzo abbraccia il mare tra le spume e si protende verso le isole Eolie. Ebbene, essendosi il padre della bella giovine accorto di quanto accadeva, pensò bene di congedare la famiglia del ragazzo dalle sue terre, data loro una lauta ricompensa di buonuscita. Tuttavia Elena, presa dallo sconforto, non trovando più il suo amato, chiese il permesso di fare una cavalcata, e galoppò col suo destriero fin oltre le scogliere del Capo, (cfr La riserva del Capotonnare e tonnarelle) lanciandosi nel vuoto dalla rupe e finendo tra le spume di quel mare che aveva da sempre ammirato nell'abbraccio amoroso col suo lui. negli splendidi tramonti della Baia. La leggenda narra che nelle notti d'estate il fantasma della sfortunata giovane cavalchi ancora tra le scogliere in cerca del suo uomo... ma nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltando i suoi singhiozzi (cfr cupi misteri del nostro Castello).
  La mattanza " dei Tonni, che avveniva nel periodo dell'inizio dell'estate, quando i tonni accorrevano in massa per deporre le uova alla Baia del Tono e del Capo....A fianco vedere le foto del rito che parlano da sole...
 Milazzo ha dato i natali all’Eroe per eccellenza, Luigi Rizzo, l’Affondatore, due volte medaglia d’oro, la cui festa la Marina Militare Italiana celebra il 10 Giugno. A Milazzo esiste un Museo dedicato all'Eroe, vendicatore di Lissa. Al museo esistono i cimeli storici, le lettere del D'Annunzio, le sue divise, i suoi quadri, i busti, la maschera funeraria e tanti altri documenti storici. Infine ricordiamo anche la figura di Giorgio Rizzo, il di lui figliolo, morto tragicamente.Infine a Milazzo si è svolta anche la famosa battaglia navale romana dell'Ammiraglio Caio Duilio.