martedì 24 luglio 2012

Il laicato domenicano



Il laicato domenicano


LAICI DOMENICANI L’Ordine Domenicano o dei Frati Predicatori, attraverso la vita San Domenico e la parola di San Tommaso d’Aquino, ha sintetizzato classicamente il proprio carisma missionario con la famosa espressione: "contemplata aliis tradere" (Summa Theologiae). Perciò, l’Ordine dei Predicatori si caratterizza in quanto costituito da persone che attraverso lo studio e la preghiera (contemplatio) arricchiscono la loro specifica spiritualità e professionalità col carisma missionario della predicazione e dell’annuncio del Vangelo di N.S Gesù Cristo, Figlio del Padre, unico Salvatore della terra. La Famiglia Domenicana nell’Ordine è la comunità dei frati, delle monache, delle suore, delle Fraternite Laiche Domenicane (FLD), delle Fraternite Sacerdotali e del Movimento Giovanile Domenicano (MGD). Essa si preoccupa di rendere visibile la Parola di Dio pregata, studiata e predicata, secondo il carisma dato da San Domenico (di cui al punto precedente), caratterizzante l’Ordine Domenicano. Nell’ambito delle aggregazioni laiche domenicane si distinguono il Laicato Domenicano (o Fraternite Laiche Domenicane) ed il Movimento Giovanile Domenicano. Il primo si caratterizza perché composto da laici che promettono mediante una "professione solenne" di aderire al carisma dell’Ordine impegnandosi in maniera più determinante e definitiva. Il secondo è costituito prevalentemente da giovani (fino ai 35 anni circa), legati o no all’Ordine Domenicano da una promessa solenne. Rappresenta una componente essenziale della Famiglia Domenicana e condivide con essa la spiritualità ed il progetto di S.Domenico, promuovendone la diffusione tra i giovani. Il Regolamento locale del Movimento Giovanile Domenicano (MGD) di Catania si ispira, recependoli integralmente, ai 7 punti della Costituzione Fondamentale dell’ordinamento delle Fraternite Laiche Domenicane che costituiscono anche la parte introduttiva della Regola del Laicato Domenicano, qui di seguito fedelmente riprodotti: I Laici nella Chiesa. Tra i discepoli di Cristo, anche gli uomini e le donne che vivono inseriti nel mondo, sono resi partecipi, in forza del Battesimo e della Cresima, dell’ufficio profetico, sacerdotale e regale di Gesù Cristo, nostro Signore. Per questo essi sono chiamati a rendere viva la presenza del Cristo nei popoli e a far sì che il divino messaggio della salvezza sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini, su tutta la terra (AA, 3). Laici Domenicani. Quei laici poi, che sono mossi dallo Spirito Santo a vivere secondo lo spirito e il carisma di Domenico, vengono incorporati all’Ordine mediante speciale impegno, secondo Statuti propri. I Laici nella Famiglia Domenicana. Essi si raggruppano in Comunità e, con gli altri ceti dell’Ordine, costituiscono un’unica Famiglia (cfr. LCO 141). ) Caratteristiche dei Laici Domenicani. I Laici Domenicani si contraddistinguono in modo peculiare nella Chiesa, sia per la propria vita spirituale sia per il servizio di Dio e del prossimo. Quali membri dell’Ordine ne partecipano la missione apostolica con lo studio, la preghiera e la predicazione, secondo la condizione propria dei laici. Missione apostolica dei Laici Domenicani. Sull’esempio di S. Domenico, di S. Caterina da Siena e di quanti ci hanno preceduto illustrando la vita dell’Ordine e della Chiesa, i Laici Domenicani, rinvigoriti dalla comunione fraterna, rendono anzitutto testimonianza della propria fede, si dimostrano disponibili alle necessità dei loro contemporanei e lavorano al servizio della verità. Considerando assiduamente le finalità precipue dell’apostolato della Chiesa del proprio tempo, sentendosi mossi a manifestare compassione concreta per ogni forma di umana inquietudine, si fanno promotori di libertà, di giustizia e di pace. Ispirati dal carisma dell’Ordine essi tengono sempre presente che l’azione apostolica sgorga dalla pienezza della contemplazione. Lo statuto, inoltre, per quanto riguarda i principi, gli ideali e la struttura organizzativa, richiama le norme (in particolare i primi 5 punti) dello Statuto del Movimento Giovanile Domenicano della Provincia (costituito in tutto da otto punti).  Per quanto riguarda i rapporti con gli Organi Provinciali (Priore Provinciale, Consiglio Provinciale e Promotore Provinciale), il MGD di Catania s’impegna a rispettare le restanti tre norme dello Statuto Nazionale.  Il MGD di Catania insieme alla Fraternita Laica Domenicana (FLD, per realizzare concretamente gli obiettivi derivanti dal peculiare carisma domenicano s’impegna a costituire un Gruppo di "Predicatori Laici" (PL). Fanno parte del gruppo tutti coloro (non necessariamente facenti parte della FD) i quali desiderano studiare la Sacra Scrittura per essere pronti alla predicazione e all’annuncio della Parola. . Il Gruppo di Predicazione si distingue dalla FLD e dal MGD dal punto di vista funzionale-ministeriale e non dal punto di vista giuridico-formale (non costituisce quindi un terzo soggetto della componente laica della FD). Gli appartenenti al gruppo s’impegnano ad offrire questo tipo di servizio-ministero alla comunità e alla società, ricercando forme di collaborazione con le altre realtà ecclesiali. . Il gruppo di Predicatori Laici di Catania (PL – Piellini) si propone di ufficializzare la propria disponibilità missionaria e, previo riconoscimento di S.E. l’Arcivescovo Metropolita della diocesi di Catania, di offrire la propria specifica ministerialità per l’attuazione del Piano Pastorale Diocesano. Alcuni membri del gruppo sono anche Ministri Straordinari dell’Eucaristia. Il gruppo, inoltre, destina parte del ricavato derivante dalle loro attività (ad es., serate ricreative, sorteggi, offerte libere, ecc..) per venire incontro ai bisogni più urgenti del quartiere e della società. Attraverso il Ministero della Parola e della predicazione ed il Ministero Straordinario dell’Eucarestia, i Predicatori Domenicani Laici s’impegnano a realizzare la "nuova evangelizzazione" nel territorio diocesano e parrocchiale e a proporre quindi la Parola di Dio, nell’ambito dei condomìni, ai "lontani", ai giovani disorientati, agli ammalati, ecc. Il gruppo di PL si propone inoltre di diffondere nel territorio diocesano il Messaggio Evangelico anche al fine di contrastare quelle forme di proselitismo atee o laiciste e quelle sette e/o movimenti religiosi moderni che da tempo operano nella nostra società. Per realizzare gli obiettivi fin qui esposti i Piellini utilizzano i metodi e gli strumenti più opportuni e adeguati alla realtà del nostro tempo: Piccole missioni in occasione di tridui, novene, esercizi spirituali, Avvento, Quaresima, ecc.., nelle Parrocchie del territorio diocesano, "posto preminente" (Piano Pastorale dell’Arcidiocesi di Catania, SC42), nelle Chiese e nelle Rettorìe, proponendo la Parola di Dio, posizionandosi anche nelle strade e nelle piazze accogliendo chiunque fosse interessato a temi religiosi, morali e sociali del mondo moderno. di incontri culturali su temi religiosi specifici cercando di confrontarsi con il mondo della cultura e delle Istituzioni e di instaurare con loro un dialogo. la Famiglia Domenicana , considerano il convento domenicano o, eventualmente, la parrocchia, il polo di partenza e di attrazione della propria spiritualità, in quanto "fonte primigenia e parte eletta dell’Ordine Domenicano" e luogo di "incontri di preghiera e dialoghi che arricchiscono lo spirito che deve animare il nostro tradere". Centro di tale aggregazione non è da escludere, con le opportune cautele, una stessa Accoglienza o Sacra Praedicatio come ai tempi di Domenico. . Il MGD ed il LD di Catania, attraverso la creazione del Gruppo di Predicatori Laici, ed impegnandosi ad interagire con le altre componenti la Famiglia Domenicana (frati, suore, ecc..), si propongono di realizzare qualcosa di "inedito" nell’Ordine Domenicano e nella Chiesa tutta, a servizio della Parola, e rivivendo l’esperienza di San Domenico e dei primi frati predicatori.  
COSTITUZIONE DEL MGD E DEL GRUPPO . I Componenti del MGD e del gruppo dei PL creano un fondo-cassa tramite un’autotassazione mensile. Ciascuno s‘impegna a versere una quota stabilita all’inizio di ciascun anno sociale. Hanno diritto di voto a tutte le decisioni relative alla vita del MGD e dei PL coloro che fanno parte del gruppo da almeno un anno ed in maniera piuttosto assudua e che aderiscono a questa forma di autofinanziamento. Ciò allo scopo di favorire nei membri della comunità una presa di coscienza più forte riguardo agli obiettivi e alle finalità del gruppo stesso. Pur tuttavia anche gli altri membri del gruppo devono essere sentiti. E’ preferibile, soprattutto per le questioni di una certa rilevanza, che venga sentito anche il parere dell’assistente spirituale (A partire dall'anno 2002 è stato stabilito un contributo di tre euro al mese). l fondo-cassa deve servire esclusivamente alla realizzazione degli scopi del gruppo e per il conseguimento dei propri obiettivi. E’ vietata qualsiasi forma di utilizzo a titolo personale sia del fondo-cassa sia dei beni capitali (ad es., stampante, fotocopiatrice). . Le decisioni vengono prese a maggioranza degli aventi diritto al voto presenti alla convocazione, che costituiscono la c.d. assemblea deliberante a cui fanno parte tutti coloro che partecipano al gruppo da almeno un anno in modo assiduo. Per le votazioni relative ad elezioni di cariche è necessario però che siano presenti almeno al metà più uno degli aventi diritto al voto. Le votazioni relative ad elezioni di cariche inoltre avvengono a scrutinio segreto, mentre quelle relative alla vita o alle scelte del gruppo si svolgono a scrutinio palese. Non sono ammesse deleghe a votare da parte degli assenti. Ciascun componente del gruppo ha il diritto di proporre iniziative, purché motivate e giustificate, su cui il gruppo si riserverà di deliberare. Gli argomenti da porre in decisioni devono essere posti all’ordine del giorno e comunicati almeno nella riunione precedente alla convocazione dell’assemblea deliberativa (e comunque almeno sette giorni prima rispetto alla data in cui si voterà). Il MGD si può organizzare in ministeri, creati allo scopo di svolgere i vari servizi (liturgia, animazione liturgica e canto, accoglienza, predicazione, ecc..) nella comunità in maniera più efficiente. Si può eleggere un coordinatore responsabile per ogni ministero. Ogni ministero può decidere autonomamente al suo interno questioni che non coinvolgono soggetti esterni al ministero stesso. E' opportuno in ogni caso che il coordinatore di ciascun ministero, prima di qualunque decisione, si consulti, anche in modo informale, col responsabile e l’assistente spirituale del MGD. Nel caso in cui sorga un contrasto non facilmente risolvibile all’interno di un ministero, la questione deve essere rimessa alla decisione dell’assemblea deliberante. Esistono fin dagli inizi dell’Ordine dei Predicatori; la prima regola fu approvata nel 1285 dal Maestro Fra Munio de Zamora. Fino a poco tempo fa, venivano chiamati “Terziari Domenicani”, perché legati dalla promessa fatta al Maestro dell’Ordine, per il tramite del priore di fraternita (oggi chiamato Presidente). A domande del tipo: chi sono i laici domenicani? Perché fare parte di questo ramo secolare dell’Ordine dei predicatori? Che cosa aggiunge alla vocazione del cristiano? Non basta essere buoni cristiani? si potrebbe rispondere semplicemente: «Appartenere al Laicato Domenicano aiuta a realizzare la propria vocazione cristiana». Già questo è un motivo sufficiente per farvi parte. Ma la risposta forse non è sufficiente, non soddisfa del tutto. «I laici di S. Domenico – disse Pio XII in un Congresso del Terz’Ordine domenicano (29 Agosto 1958) – sono un gruppo scelto di laici dediti ai maggiori obiettivi dell’apostolato contemporaneo». Infatti, ecco come suonano alcuni articoli della Costituzione fondamentale:I laici domenicani si distinguono in modo particolare sia per quanto concerne la loro propria vita spirituale, sia per il servizio di Dio e del prossimo nell’ambito della Chiesa. In quanto membri dell’Ordine, partecipano alla sua missione apostolica mediante lo studio, la preghiera e la predicazione in conformità con la loro condizione di laici. 6. Con ogni sollecitudine riflettono sugli scopi particolari delle forme di apostolato nella Chiesa contemporanea, spronati in particolar modo a manifestare una misericordia autentica nei confronti di ogni forma di umana inquietudine, a difendere la libertà, a promuovere la giustizia e la pace.Ispirati dal carisma dell’Ordine, sono consapevoli che l’attività apostolica promana dall’abbondanza della contemplazione. Oggi in particolare tutti i laici sono chiamati a svolgere compiti speciali nella missione di salvezza della Chiesa: sono testimoni privilegiati del vangelo nelle “cose del mondo”. Per questo il loro compito può esser svolto più facilmente appartenendo ad un gruppo o famiglia per sua natura apostolica, come la famiglia domenicana. Il laico domenicano ha una funzione molto importante: sull’esempio di San Domenico egli è consacrato a “rendere testimonianza alla verità”, a donare “la verità che libera” e a indicare la via della salvezza. Oggi, come in passato, queste fraternite sono presenti in ogni parte del mondo. Di esse fanno parte uomini e donne, giovani e anziani, operai e professionisti, professori, studenti, artisti... tutti uniti da una comune vocazione, la vocazione dell’Ordine di San Domenico: l’amore alla verità, verità da amare, verità da conoscere, da vivere nella fedeltà al vangelo; verità da annunciare con la vita e la parola.Partecipando all’apostolato con i frati e le suore dell’Ordine, i membri delle fraternite prendano parte attiva alla vita della Chiesa, sempre pronti a collaborare con le altre associazioni apostoliche.
Numerose le Fraternite Laiche di San Domenico in Sicilia