Suore Domenicane “Santa Maria dell’Arco”
Cenni storici
Il 14 agosto dell'anno 1925, alcune Suore Domenicane della Congregazione di S. Pietro Martire, la cui Casa Madre era a Firenze, annessa alla Chiesa di S. Felice in piazza, presero cura dell'Orfanotrofio femminile appena sorto all'ombra del Santuario di Madonna dell'Arco. Alcuni anni dopo, sorte difficoltà di natura giuridica, la Congregazione di S. Pietro Martire fu soppressa e alle Suore fu data la facoltà di passare ad altro Istituto. Le Suore che allora si trovavano a Madonna dell'Arco, unitesi con altre della stessa Congregazione di S. Pietro Martire, consigliate da Padre Raimondo Sorrentino, Rettore, allora, del Santuario e Provinciale dei Domenicani della Provincia « Regni » di Napoli, previo assenso concesso nel luglio del 1934 dall'Eccellentissimo Ordinario di Nola, Monsignor Egisto Melchiorre, si resero autonome e decisero di fondare una nuova Congregazione Domenicana sotto il patrocinio della Beata Vergine dell'Arco, con il fine specifico della salvezza delle anime mediante l'educazione e l'istruzione della gioventù. Quella prima comunità era formata dalla Superiora, Sr. Maria Giacinta Brancaccio e dalle consorelle.
Il 22 febbraio 1936 il Vescovo di Nola Monsignor Michele Raffaele Camerlengo, prese sotto la sua immediata e pastorale cura le Suore e ottenne dalla S. Sede 1a licenza a procedere nella nuova fondazione e con decreto del 6 febbraio 1937, istituì ed eresse la Congregazione di diritto diocesano delle «Suore Terziarie Domenicane di Santa Maria dell'Arco».
L'ideale domenicano, espresso dalla massima: «contemplari et contemplata aliis tradere», sull'esempio di S. Domenico, il quale, in casa e in viaggio, di giorno e di notte, era assiduo alla celebrazione dell'Ufficio Divino, all'orazione e alla contemplazione, e celebrava sempre con grande devozione i Divini Misteri, è per ciascuna di noi stimolo e sostegno a perseverare nella preghiera e nella celebrazione della Sacra Liturgia. Il primo nostro dovere è, dunque, quello di attendere costantemente alla contemplazione delle verità divine e all'unione con Dio mediante l'orazione, la nostra Comunità casa di predicazione annucio della Verità La celebrazione della Liturgia deve costituire il fulcro di tutta la nostra vita comunitaria, il fondamento della sua unità e la sorgente della sua irradiazione missionaria.
Apostolato « Contemplari et contemplata aliis tradere», orienta tutta la nostra vita. Questa, Per tanto, dev'essere tutta permeata di spirito apostolico e tutta l'azione apostolica animata dallo spirito religioso Il nostro apostolato consiste, in primo luogo, nella testimonianza della nostra vita consacrata, che dobbiamo alimentare costantemente con l'orazione e la penitenza Il nostro impegno apostolico si attua nella partecipazione viva alle sollecitudini della Chiesa locale in un continuo atteggiamento di disponibilità c di dialogo.
L'apostolato è opera personale e comunitaria. Qualunque sia l'incarico affidato a ciascuna di noi, lo viviamo in obbedienza alla vocazione comune e alla missione della Chiesa nella condivisione delle responsabilità e in armonia con il progetto di vita della comunità nella quale siamo inserite.
Fondazione Missionaria della Congregazione Nel 1982 il capitolo generale della congregazione stabilì di aprire una casa in terra di missione. Nel dicembre del 1984, monsignor Felipe Maria Zalba, vescovo della prelatura di Chuquibamba in Perù chiese l’invio di 4 suore per svolgere la loro attività missionaria per la sua prelatura e precisamente nella parrocchia di Aplao. Il 2 dicembre 1985 Madre Maddalena e suor Maria Gemma si recarono in Perù per un incontro con Monsignor Zalba e per un sopralluogo per assicurarsi delle condizioni ambientali, spirituali ed economiche, indispensabili alla vita delle suore che ebbe esito positivo. L’8 dicembre 1985 dopo aver ricevuto il consenso del consiglio generalizio, la priora generale formulò il decreto di erezione della prima casa missionaria della Congregazione, mettendola sotto la protezione di santa Rosa da Lima. Il 17 gennaio 1986, con l’aiuto di Dio le suore partirono per Lima dove incontrarono il loro Vescovo Monsignor Zalba . a Lima seguirono un corso di preparazione per poi raggiungere la loro destinazione definitiva dove svolgere la loro missione.
Il 22 febbraio 1936 il Vescovo di Nola Monsignor Michele Raffaele Camerlengo, prese sotto la sua immediata e pastorale cura le Suore e ottenne dalla S. Sede 1a licenza a procedere nella nuova fondazione e con decreto del 6 febbraio 1937, istituì ed eresse la Congregazione di diritto diocesano delle «Suore Terziarie Domenicane di Santa Maria dell'Arco».
L'ideale domenicano, espresso dalla massima: «contemplari et contemplata aliis tradere», sull'esempio di S. Domenico, il quale, in casa e in viaggio, di giorno e di notte, era assiduo alla celebrazione dell'Ufficio Divino, all'orazione e alla contemplazione, e celebrava sempre con grande devozione i Divini Misteri, è per ciascuna di noi stimolo e sostegno a perseverare nella preghiera e nella celebrazione della Sacra Liturgia. Il primo nostro dovere è, dunque, quello di attendere costantemente alla contemplazione delle verità divine e all'unione con Dio mediante l'orazione, la nostra Comunità casa di predicazione annucio della Verità La celebrazione della Liturgia deve costituire il fulcro di tutta la nostra vita comunitaria, il fondamento della sua unità e la sorgente della sua irradiazione missionaria.
Apostolato « Contemplari et contemplata aliis tradere», orienta tutta la nostra vita. Questa, Per tanto, dev'essere tutta permeata di spirito apostolico e tutta l'azione apostolica animata dallo spirito religioso Il nostro apostolato consiste, in primo luogo, nella testimonianza della nostra vita consacrata, che dobbiamo alimentare costantemente con l'orazione e la penitenza Il nostro impegno apostolico si attua nella partecipazione viva alle sollecitudini della Chiesa locale in un continuo atteggiamento di disponibilità c di dialogo.
L'apostolato è opera personale e comunitaria. Qualunque sia l'incarico affidato a ciascuna di noi, lo viviamo in obbedienza alla vocazione comune e alla missione della Chiesa nella condivisione delle responsabilità e in armonia con il progetto di vita della comunità nella quale siamo inserite.
Fondazione Missionaria della Congregazione Nel 1982 il capitolo generale della congregazione stabilì di aprire una casa in terra di missione. Nel dicembre del 1984, monsignor Felipe Maria Zalba, vescovo della prelatura di Chuquibamba in Perù chiese l’invio di 4 suore per svolgere la loro attività missionaria per la sua prelatura e precisamente nella parrocchia di Aplao. Il 2 dicembre 1985 Madre Maddalena e suor Maria Gemma si recarono in Perù per un incontro con Monsignor Zalba e per un sopralluogo per assicurarsi delle condizioni ambientali, spirituali ed economiche, indispensabili alla vita delle suore che ebbe esito positivo. L’8 dicembre 1985 dopo aver ricevuto il consenso del consiglio generalizio, la priora generale formulò il decreto di erezione della prima casa missionaria della Congregazione, mettendola sotto la protezione di santa Rosa da Lima. Il 17 gennaio 1986, con l’aiuto di Dio le suore partirono per Lima dove incontrarono il loro Vescovo Monsignor Zalba . a Lima seguirono un corso di preparazione per poi raggiungere la loro destinazione definitiva dove svolgere la loro missione.